Per certi aspetti non sembra proprio esagerato affermare che il motore a scoppio, che più correttamente andrebbe chiamato ‘motore a combustione interna’, ha rappresentato una vera e propria rivoluzione per il sistema mondiale dei trasporti.

La sua invenzione, fatta risalire a due ingegneri italiani (lucchesi per la precisione), Eugenio Barsanti e Felice Matteucci, che nel 1853 dettagliarono il funzionamento e la costruzione del motore a scoppio in documenti e brevetti depositati in diversi paesi europei. Anche se, a onor del vero, va precisato che il progetto è stato sviluppato nel 1875 da Nikolaus August Otto con la collaborazione di Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach. Comuqnue sia, rimane vero il fatto che da quando il motore a scoppio è entrato in funzione e ha cominciato ad essere applicato a diversi mezzi di trasporto muovere persone e merci non è più stato più come prima, ma molto più facile e diventa possibile anche spostarsi più velocemente, muovendo quantità maggiori di merci e persone.

Tutto questo è stato determinante per lo sviluppo economico e sociale dell’uomo che è cresciuto anche grazie all’invenzione di questo affascinante e prezioso pezzo meccanico. In questo sito scopriremo di più sul suo funzionamento, le sue caratteristiche e daremo spazio anche alla storia, alle ultime novità tecnologiche e alle prospettive

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Quattro pistoni
Il prototipo di Barsanti e Matteucci

Invenzione italiana

L’invenzione del motore a scoppio è fatta risalire al 1853 ed è attribuita a due ingegneri italiani, Eugenio Barsanti e Felice Matteucci..

Combustione interna

Il motore a scoppio è una definizione impropria per quello che dovrebbe chiamarsi “motore a combustione interna”

Il francese Lenoir nel 1860

Nel 1860 il francese Lenoir costruì il primo motore a combustione interna, al quale seguì una massiva produzione industriale.